La Villa comunale, inserita tra Riviera di Chiaia e via Caracciolo, con un’estensione di oltre 1 km tra piazza della Vittoria e piazza della Repubblica, è uno dei principali giardini storici di Napoli. Tutta quest’area già nel Seicento era conosciuta come “Chiaja”, dal latino plaga (spiaggia). Il primo nucleo della Villa comunale risale al 1697, quando, lungo la riviera di Chiaia, fu piantato un doppio filare di salici abbellito da tredici fontane. Tra il 1778 e il 1780 l’area della spiaggia fu convertita in un vero e proprio passeggio (Real Passeggio di Chiaia) ad opera di Carlo Vanvitelli e del giardiniere reale Felice Abbate. A partire dal 1807, la villa fu ampliata e ridisegnata dagli architetti Stefano Gasse e Paolo Ambrosino per volere del re Giuseppe Bonaparte: con la realizzazione del “boschetto” di platani, lecci, acacie, mirti, salici e agrumi, nonché delle aiuole e dei sentieri, la Villa assunse l’aspetto di un parco cittadino. Nel 1834 lo stesso Gasse eseguì un ulteriore ingrandimento della villa verso l’attuale piazza della Repubblica. Con l’Unità d’Italia, l’allora Villa nazionale fu aperta anche alla popolazione di bassa estrazione sociale, cui fino ad allora era precluso l’accesso. Nel 1869 la villa assunse il nome attuale di Villa comunale, comportando, negli anni successivi, ampliamenti verso il mare e modifiche come l’abbattimento dell’ingresso originario costruito dal Vanvitelli. Fino alla costruzione del nuovo polo fieristico della Mostra d’Oltremare, risalente al 1937, la Villa comunale è stata lo scenario privilegiato per manifestazioni di ampio respiro come ad esempio l’Esposizione Nazionale dell’Igiene del 1900, per la cui occasione furono costruiti padiglioni temporanei in stile liberty; uno di essi fu successivamente convertito nella sede del Circolo del Tennis. La villa è stata restaurata nuovamente tra il 1997 e il 1999 dall’atelier di Alessandro Mendini che riprogettò gli chalet, risistemò il verde e realizzò un nuovo impianto di illuminazione e una nuova cancellata. Al momento sono in corso altri lavori ingegneristici e fortemente invasivi per la costruzione della nuova Linea 6 della metropolitana.
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