L'edera nei rami non fioriferi ha foglie caratteristiche a 3-5 lobi di colore verde chiaro o scuro, ideale per ricoprire muri o tronchi di alberi. Nei rami fioriferi le foglie, invece, sono ovate romboidali. I fiori sono formati da 5 petali di colore verde, riuniti in ombrelle sferiche. Caratteristica dell'edera è la prima fioritura a circa 10 anni di età. I frutti sono costituiti da bacche globose di colore nero a maturazione lungamente pendicolati e riuniti in formazioni sferiche. Cresce rigorosa e rigogliosa, sempreverde. La pianta è spesso utilizzata come elemento decorativo nell'arte e nella poesia; il poeta Virgilio nel III libro delle Bucoliche la cita così: Lenta quibus torno facili superaddita vitis Diffusos hedera vestit pallente corymbos La pallida edera sovrapposta alla
flessibile vite (secondo la simbologia bacchica) decora una coppa. Il
poeta, inoltre, associa la pianta alla poesia nel VIII libro dell'Eneide -v 13- Inter victrices hederam tibiserpere lauros e preannuncia a Pollione la celebrazione
del trionfo poetico proprio con una corona di edera. Le qualificazioni
cromatiche (alba/nigra), che Virgilio attribuisce alla pianta, rispettivamente in Buc. VII, 38 e Geo. II, 258, ne definiscono da un lato bellezza ed
eleganza, dall'altro la dannosità, in quanto l'edera, nel momento in cui si aggrappa all'albero, toglie
nutrimento alle altre piante.
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