La rosa Gallica era già conosciuta dai Greci e dai Romani e nel tempo ne furono create nuove varietà e coltivate su larga scala per la loro bellezza. Il colore delle corolle va dal cremisi al porpora fino al rosa antico talvolta con stami pronunciati al centro color giallo oro. La loro forma varia da semplice a stradoppia ed hanno un profumo intenso e dolce. Solitamente di dimensioni modeste, sono quasi prive di spine. La foglia è scura, coriacea con profonde venature, le ramificazioni fitte e morbide con spine sottili e ravvicinate. Generalmente tendono ad allargarsi molto per il loro carattere molto pollonante. Portano bacche durevoli e ornamentali ricche di polpa per le marmellate. La rosa è un fiore topico e nell'arte e nella letteratura; il poeta Virgilio, utilizzando le voci collettive rosetum -nelle Bucoliche- e rosarium -nelle Georgiche-, indica rispettivamente una macchia di rose selvatiche e un roseto coltivato, mentre, con il singolare, nell'Eneide, associa il fiore alla
figura muliebre e al rossore femminile: il termine rosa è citato nel libro XII nella similitudine dei vv. 67-79 Indum sangineum veluti violaverit astro Si quis ebur, aut mixta rubent ubi lilia multa Alba rosa, talis virgo dabat ore colore.
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